Via Lauretana

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Il Percorso

Protocollo d'intesa per la realizzazione di un TAVOLO DI CONCERTAZIONE

per il recupero, gestione e valorizzazione del patrimonio religioso, storico, turistico, ambientale, culturale e artistico dell'antica Via Lauretana

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Un'eredità di sette secoli

casa-loretoL’esistenza del santuario lauretano è documentata sin dal 1294; la sua peculiarità riguarda l’oggetto della devozione dei fedeli: la Santa Casa di Nazareth, luogo dell’Annunciazione. L’abitazione di Maria era costituita da una grotta, tuttora venerata nella Basilica dell’Annunciazione, e da un manufatto in muratura ad essa addossato. Secondo la tradizione, nel 1291, quando i crociati persero definitivamente la Palestina, con la caduta di Akko, la Casa in muratura della Madonna tu trasportata, “per ministero angelico”, prima in Illiria e poi nel territorio di Loreto. Oggi, in base a nuove indicazioni documentali, ai risultati degli scavi archeologici nel sottosuolo della Santa Casa (1962-65) e a studi filologici e iconografici, si va sempre più confermando l’ipotesi secondo cui le pietre della S. Casa sono state trasportate a Loreto su nave, per iniziativa umana.

“La Santa Casa di Loreto non è solo una reliquia, ma anche una preziosa icona concreta”. È reliquia perché è “resto”, cioè parte superstite della dimora nazaretana di Maria. È icona perché si fa specchio che riflette ineffabili verità di fede e rifrange luce su alti valori di vita cristiana. Per questo la Santa Casa di Loreto è il primo santuario di portata internazionale dedicato alla Vergine. Le prime notizie di una Via di Pellegrinaggio legata al santuario lauretano risalgono agli inizi del XIV secolo: si tratta del collegamento tra Recanati e il mare, di epoca romana; è questo il primo nucleo della Via Lauretana. Nei decenni successivi, il flusso crescente di pellegrini si incanala lungo una delle maggiori direttrici viarie dello Stato Pontificio, quella che da esce Roma seguendo l’antica Via Flaminia fino a Foligno, valicando quindi l’Appennino all’altezza del passo di Colfiorito e giungendo ad Ancona tramite le valli del Chienti e del Potenza. Tale itinerario assume la denominazione di Via Lauretana, collegando le città sante di Roma e di Loreto. Il percorso della Via Lauretana si definisce progressivamente, precisandosi nel XVIII secolo.

Lungo tale direttrice si moltiplicano i segni della devozione mariana e si creano le infrastrutture viarie e di accoglienza necessarie per il pellegrinaggio, soprattutto a partire dal XVI secolo. Nascono anche confraternite dedite al servizio dei pellegrini, e si fondano hospitales nelle città e nei tratti più impervi dell’itinerario lauretano (passi appenninici, guadi, paludi…).

Accanto all’itinerario principale si determinano alcune varianti e deviazioni, legate a località di partenza o valichi diversi, nonché a particolari santuari o punti di interesse. Attraverso di essi, la Via Lauretana si connette ai grandi itinerari devozionali europei, divenendo parte di un sistema viario complesso che comprende le tre grandi mete della cristianità, ma anche un’ampia serie di santuari “minori”, capaci di attrarre la devozione dei fedeli. All’interno di tale sistema l’importanza del santuario lauretano cresce con il passar del tempo, non solo per la diffusione controriformista del culto mariano, ma anche per il collegamento con la Terra Santa, dovuto alla collocazione rivierasca. L’importanza universale della Santa Casa è sancita formalmente nel 1520 da Leone X,18 ma essa si accredita grazie alla rilevanza quantitativa e qualitativa del flusso peregrinatorio, che si incrementa notevolmente e vede la presenza di figure di rilievo a livello culturale, politico ed ecclesiale, nonché di importanti figure di santi.